Allattare durante le emergenze
Nelle emergenze, come nella vita ordinaria, l’allattamento esclusivo è il modo più sicuro per nutrire un bambino o una bambina sotto i sei mesi di età. Successivamente, insieme all’introduzione appropriata di cibi complementari, il latte materno rimane un elemento chiave della dieta dei piccoli dai 6 mesi ai 2 anni e oltre, finché mamma e bambino lo desiderano. Contiene anticorpi e altri elementi che proteggono i bambini da infezioni mortali, indipendentemente da dove vivono.
Spesso, come prima risposta all’emergenza, si pensa erroneamente alla fornitura dei sostituti del latte materno (la formula) come priorità. Invece, la protezione dell’allattamento diventa ancora più importante nei contesti umanitari, a causa dell'accesso spesso limitato all'acqua potabile e delle condizioni igienico sanitarie compromesse che non consentono una preparazione della formula in sicurezza. A questi si aggiungono l'aumento del rischio di malattie e l'insicurezza alimentare associate alla mancanza di assistenza sanitaria.
Nelle situazioni emergenziali deve essere fornito un sostegno psicologico e pratico, adeguato e qualificato, per l'allattamento che permetta alle madri di superare le difficoltà temporanee che incontrano. Lo stress non compromette la produzione di latte, ma nelle situazioni emergenziali deve essere fornito un sostegno psicologico e pratico, adeguato e qualificato che consenta alle madri di superare eventuali difficoltà che incontrano.
In ogni emergenza, ci saranno comunque bambini che non sono allattati o che lo sono parzialmente. Questi sono altamente vulnerabili e richiedono protezione e supporto urgenti e mirati, dato l’aumentato rischio di morbilità e mortalità.
Latte in formula, quando si utilizza
L’UNICEF ribadisce con le indicazioni espresse dal Global Breastfeeding Collective, dall’ Emergency Nutrition e dal Global Nutrition Cluster i seguenti punti:
- Nelle emergenze, come nelle situazioni normali, rimangono valide le raccomandazioni di salute pubblica sull’allattamento esclusivo per i primi sei mesi e l’allattamento con cibi complementari per due anni e oltre.
- Nelle emergenze, l'UNICEF dà la priorità alla protezione, alla promozione e al sostegno dell'allattamento nella sua risposta, assicurando allo stesso tempo i bisogni nutrizionali dei bambini non allattati e di quelli che dipendono dalla formula. Le donne possono riprendere l'allattamento (la rilattazione) o considerare il ricorso a balie laddove appropriato. Ogni sforzo dovrebbe essere fatto per assicurare che i bambini siano allattati perché l’alimentazione con la formula è molto rischiosa nelle emergenze.
- In un contesto di emergenza, ci possono essere situazioni in cui i neonati e i bambini piccoli non possono essere allattati, o lo sono parzialmente, per un periodo di tempo più o meno lungo.
Casi in cui i neonati non possono essere allattati
- Neonati e bambini piccoli che sono rimasti orfani o le cui madri sono state assenti per un lungo periodo di tempo prima dell’emergenza umanitaria o nel corso della stessa e per i quali l'allattamento da parte di balie, la rilattazione o l’uso di latte umano donato non è fattibile.
- Neonati e bambini piccoli le cui madri sono presenti ma non hanno allattato prima dell’emergenza umanitaria, o abbiano smesso nel corso della stessa , indipendentemente dal motivo, e per i quali l'allattamento da parte di balie, la rilattazione o l’uso di latte umano donato non è fattibile.
- Situazioni in cui la madre e/o il bambino hanno condizioni mediche per le quali l'allattamento non è possibile, e per i quali l'allattamento da parte di balie, la rilattazione o l’uso di latte umano donato non è fattibile.
- Lattanti di età inferiore ai 6 mesi che sono alimentati in modo misto (allattamento più sostituti del latte materno) in attesa che le madri vengano sostenute per recuperare l'allattamento esclusivo.
I neonati e i bambini che rientrano in una delle quattro categorie di cui sopra devono ricevere sostituti del latte materno. I sostituti necessari per una risposta di emergenza devono essere acquistati attraverso i normali canali di approvvigionamento e distribuzione. L'UNICEF non accetterà donazioni di sostituti del latte materno. La fornitura della formula ai bambini che lo necessitano dovrebbe essere affiancata da consulenze sulla corretta preparazione, somministrazione e conservazione della formula e da una fornitura di acqua pulita.
Il Codice
Il Codice sulla commercializzazione dei sostituti del latte materno deve essere rispettato in ogni momento delle fasi dell’emergenza, da produttori e distributori di sostituti del latte materno, dal personale sanitario e del soccorso all’emergenza e dalle altre persone coinvolte in ogni momento dell’emergenza o dell’intervento di cooperazione internazionale.
A beneficio delle madri, dei neonati, delle neonate e delle bambine e dei bambini piccoli possono essere donati:
- Altri alimenti nutrienti, per esempio, alimenti di origine animale come pesce o carne in scatola
- Altri prodotti, ad esempio vestiti, articoli da toilette per bambini, coperte per bambini, acqua, pannolini
- Fondi per sostenere i programmi di alimentazione infantile